Alla fine degli anni ’80 lavoravo come Direttore Marketing per la TV Toschi di Vignola (vedi anche La vera storia del Cacao Meravigliao) e mi trovavo nella necessità di promuovere un nuovo prodotto, una bevanda molto interessante ed originale. Si trattava di una bibita gassata alla menta piperita, venduta in lattina. Bevuta fredda era decisamente molto dissetante e gradevole. Bevendola si provava la stessa piacevole sensazione che si prova gustando una granita alla menta, si chiamava Pipermenta.

Trovandoci nel mercato delle bibite dove imperversavano (e imperversano tuttora) le varie multinazionali della Coca, Fanta, Sprite, Pepsi ecc, l’impresa si prospettava tutt’altro che facile, data anche l’esiguità del budget con cui mi dovevo misurare.

All’epoca il settimanale l’Espresso sponsorizzava l’attività di vaglio della qualità dei mari italiani svolta dalla Goletta Verde di Legambiente e questa iniziativa stava diventando molto popolare fra la gente, che consultava i risultati che venivano pubblicati sull’Espresso, nell'arco di varie settimane, ad ogni inizio della stagione estiva. Mentre studiavo un piano per il lancio estivo del prodotto, un amico agente pubblicitario dell’Espresso, mi propose di sponsorizzare, per quell’anno, la Goletta Verde. Gli chiesi cosa si poteva organizzare per sfruttare al massimo l’iniziativa nel caso avessimo deciso di utilizzare quel veicolo di comunicazione per il nostro prodotto e alla fine concordammo quanto segue:

 

+ Abbinamento del logo della bevanda in tutta la comunicazione legata all’attività della Goletta Verde (ovviamente anche sull’Espresso) e su tutti i materiali collegati all’evento

+ Sfruttamento della campagna della Goletta Verde a scopi promozionali per nostre campagne al trade ed al consumo

+ Personalizzazione degli striscioni sulla goletta con il nostro logo

+ Creazione di un punto “verde” per l’assaggio gratuito della bevanda direttamente su ogni spiaggia / porto dove la Goletta Verde avrebbe ormeggiato (con conseguente visita dei nostri venditori in tali località per una tentata vendita)

+ Distribuzione di materiale di merchandising della Goletta Verde personalizzato con il nostro logo in abbinamento a quello di Goletta Verde (cappellini, magliette, gadget ecc) da parte dell’equipaggio, con il rinforzo di nostro personale

+ Alcune uscite pubblicitarie sull’Espresso a condizioni veramente agevolate

Il tutto per poche decine di milioni di lire. Va detto che, essendo noi una piccola azienda, a carattere familiare e con molti prodotti di origine naturale, lavorati artigianalmente, eravamo particolarmente graditi come sponsor, anche rispetto ad altre grandi aziende che avrebbero pagato ben di più senza battere ciglio.

A quel punto, prima di presentare la proposta completa all’AD, tentai di ottenere da parte loro un ultimo sforzo. Visto che il logo della bibita era verde (menta) chiesi, per chiudere la trattativa, che la Goletta Verde fosse dotata di vele completamente verdi con su il nostro logo !

La richiesta sorprese non poco i miei interlocutori, che però non la trovarono così assurda (del resto era o non era la Goletta Verde ?). Si scatenò una serie di telefonate e contrattazioni che durarono circa due ore ed alla fine ottennero l’ok a procedere (naturalmente a budget costante!).

E’ necessario considerare che a quei tempi le vele colorate erano una rarità, non come oggi che, con le nuove tecnologie e le tante regate super sponsorizzate, siamo abituati a vederne letteralmente di tutti i colori.

Ero molto soddisfatto sia della proposta promozionale (originale, innovativa, coerente), sia di essere riuscito a contenere il budget che avrebbe richiesto (la trattativa era stata molto serrata) e, carico come una molla, la presentai all’AD.

Non se ne fece niente. Le motivazioni che portarono a questa decisione erano legate al fatto che la vendita di prodotto non avrebbe garantito un ritorno sull’investimento immediato. Cosa impossibile dato che erano alcuni anni che era stato sviluppato, prima ancora che io entrassi in azienda, ma non aveva mai avuto un vero lancio e le vendite, che già languivano, manifestavano un pericoloso trend al ribasso.

Ovviamente il prodotto non è mai decollato ed ha continuato a vivacchiare fino a sparire (oggi non ve n’è più traccia tra i prodotti citati nel sito dell’azienda ).

 

© Copyright 2008 Giorgio Favaretto