Once upon a time ... (c'era una volta)
Racconto qui un po' delle mie vicende professionali e di vita più curiose. Sono storie caratterizzate dall'originalità oppure dalla chiave di lettura professionale. Tutte però sono frutto di esperienze dirette. Ne propongo una in homepage, che può essere quella appena pubblicata o, a rotazione, una delle altre. Sono tutte raccolte nei menù a fianco (o in fondo se usate lo smartphone), quindi scegliete, leggete e magari divertitevi.
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Il Calendario Faac - Nascita di un cult
Nel 1998 ero diventato Marketing Manager del gruppo Faac, quando mi trovai ad affrontare una prima (piccola) sfida: realizzare il nuovo calendario Faac per l’anno 1999.
Fino ad allora il calendario era stato viso e vissuto con poco entusiasmo, era un lavoro di routine, si trattava di trovare un soggetto che fosse diverso dall’anno precedente, che richiamasse l’azienda e che, pur destinato a “rudi” installatori, non fosse troppo volgare.
Va subito chiarito che già dopo pochi mesi avevo potuto osservare che i nostri installatori erano tutt’altro che rudi: la maggior parte era benestante, dotata di buona cultura, abituata a relazioni con clienti importanti, amante del bello e abbastanza esigente. Come mia abitudine valutai la cosa in chiave di marketing e non sottovalutai il problema.
L’azienda godeva di una fama indiscussa. La leadership in notorietà ed immagine era incontrastata. Per correttezza va detto che non era così sul piano della quota di mercato che i concorrenti, per lo più sconosciuti al pubblico, erodevano continuamente. I calendari degli anni precedenti erano risultati del tutto ... diciamo ... anonimi. Il posizionamento della marca era invece molto alto per qualità, affidabilità, servizio e, inevitabilmente, prezzo.
Storia di una foto
Durante il raduno “4x4 nel Verde” di Castiglione della Pescaia, organizzato in collaborazione con la F.I.F. (Federazione Italiana Fuoristrada) e il Maremma Club, il sabato pomeriggio lungo il percorso era prevista una prova molto speciale.
In una fossa di scolo naturale, in un punto in cui formava una conca, era stato creato una specie di laghetto di pantano a profondità crescente da monte verso valle.
Qui i fuoristrada entravano dalla parte a monte (foto) e, immergendosi sempre più, avanzavano nella melma fino ai punti di uscita contrassegnati da tre balises indicanti la profondità raggiunta.
La prima segnava “40cm” e qui usciva la maggior parte dei partecipanti che preferivano non rischiare troppo, anche perché con il loro mezzo dovevano poter tornare a casa il giorno dopo.
La seconda segnava “80cm”, praticamente l’altezza standard di un tavolo da cucina e qui avveniva una selezione naturale tra i piloti più audaci … e i loro mezzi.
Dato che facevo parte dello staff della BLI mi ritenni in dovere, con la mia Land 88 di serie, di tentare di superare almeno quest'ultimo livello, cosa che feci non senza apprensione, in fin dei conti era uno dei miei primi raduni … ma che scarica di adrenalina quando sentii la Land tirare fuori tutta la sua coppia e con grinta e decisione portarmi fuori dal guado!
La terza segnava “120cm” … e nessuno si decideva ad affrontarla.