Once upon a time ... (c'era una volta)
Racconto qui un po' delle mie vicende professionali e di vita più curiose. Sono storie caratterizzate dall'originalità oppure dalla chiave di lettura professionale. Tutte però sono frutto di esperienze dirette. Ne propongo una in homepage, che può essere quella appena pubblicata o, a rotazione, una delle altre. Sono tutte raccolte nei menù a fianco (o in fondo se usate lo smartphone), quindi scegliete, leggete e magari divertitevi.
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Il Calendario Faac - Nascita di un cult
Nel 1998 ero diventato Marketing Manager del gruppo Faac, quando mi trovai ad affrontare una prima (piccola) sfida: realizzare il nuovo calendario Faac per l’anno 1999.
Fino ad allora il calendario era stato viso e vissuto con poco entusiasmo, era un lavoro di routine, si trattava di trovare un soggetto che fosse diverso dall’anno precedente, che richiamasse l’azienda e che, pur destinato a “rudi” installatori, non fosse troppo volgare.
Va subito chiarito che già dopo pochi mesi avevo potuto osservare che i nostri installatori erano tutt’altro che rudi: la maggior parte era benestante, dotata di buona cultura, abituata a relazioni con clienti importanti, amante del bello e abbastanza esigente. Come mia abitudine valutai la cosa in chiave di marketing e non sottovalutai il problema.
L’azienda godeva di una fama indiscussa. La leadership in notorietà ed immagine era incontrastata. Per correttezza va detto che non era così sul piano della quota di mercato che i concorrenti, per lo più sconosciuti al pubblico, erodevano continuamente. I calendari degli anni precedenti erano risultati del tutto ... diciamo ... anonimi. Il posizionamento della marca era invece molto alto per qualità, affidabilità, servizio e, inevitabilmente, prezzo.
Quel pasticciaccio del Cacao Meravigliao
Verso la fine degli anni ’80 lavoravo come Direttore Marketing per la Toschi di Vignola, per la precisione per la TV Toschi di Vignola, dove TV è l’acronimo di Toschi Vignola. L’azienda era una realtà storica operante in settori alimentari di nicchia: frutta sotto spirito, sciroppi di frutta, materiali, componenti ed accessori per gelateria e pasticceria, nocino. La Toschi era stata una delle prime aziende del settore ad investire nella pubblicità televisiva acquisendo una notevole notorietà, grazie anche al gingle che la contraddistingueva: “Toschi … la frutta spiritosa!”. Nel tempo aveva subito l’aggressività dei concorrenti e alcune scelte strategiche non felici l’avevano portata sull’orlo del collasso. E’ stato in quella fase che un gruppo di manager esterni rilevarono quote importanti della società e iniziarono a rilanciarla affiancati dalla famiglia Toschi, sempre presente in azienda con le generazioni più giovani. Furono inserite anche nuove figure professionali, tra cui il sottoscritto, appunto come Marketing Manager. Alla produzione propria dell’azienda furono nel tempo affiancati una serie di prodotti di terzi di cui curare la distribuzione. Fu così integrata l’offerta con Champagne, Whisky, Porto, zucchero di canna grezzo, frutta secca confezionata, da proporre ai clienti dei canali Ristorazione e Grande Distribuzione. Al nostro portafoglio mancavano ancora alcuni elementi utili per il canale gelateria e pasticceria e tra questi il cacao in polvere. Dopo il contatto con diversi fornitori per la selezione del prodotto più adeguato, avevamo avviato lo studio del packaging ed eravamo alla ricerca di un nome “giusto” per il prodotto, come già era stato fatto, con successo, per “Sugarville”, lo zucchero di canna grezzo (tutt’ora fra i leader nella Grande Distribuzione). In quei giorni imperversava in TV, con grande successo, lo show di Renzo Arbore “Indietro Tutta!” ed in una delle trasmissioni erano comparse delle ragazze brasiliane che danzando cantavano il famoso ritornello del “Cacao Meravigliao”, citando l’immaginario “sponsorao della trasmissao” … il Cacao Meravigliao fu reso popolare a tal punto che veniva cercato dai clienti all'interno di negozi e supermercati.