Letta così sembra l’inizio della sceneggiatura di un film di Fellini oppure di un fumetto di Manara con soggetti Felliniani, invece è un’altra storia vera di marketing.

Inquadriamo il periodo: siamo nella primavera del 1995, l’anno in cui è stato celebrato il centenario dell’invenzione della Radio da parte di Guglielmo Marconi. All’epoca ero Direttore Marketing dell’OVA Bargellini di Pieve di Cento (OVA era l'acronimo di Ohm Volt Ampére) . L’azienda, che ora fa parte del gruppo Schneider Electric, è uno dei leader nella produzione di dispositivi professionali per la produzione di energia ed illuminazione d’emergenza.

Il titolare, Giulio Bargellini, è stato uno dei classici imprenditori che hanno contribuito all’insorgere di piccole imprese di successo nel nostro territorio, caratterizzati da: genio, acume, furbizia ed un po’ di mecenatismo.

Grande amante dell’arte del ‘900, nel tempo aveva raccolto una importante collezione di opere di autori famosi, tra cui Afro, Balla, Boldini, Carrà, Chagall, De Chirico, Depero, Greco, Guttuso, Ligabue, U. Mastroianni, Messina, Pomodoro, Sassu, Savinio, Severini, Sironi, ma anche tanti, tanti altri …

Per celebrare il Centenario il Comune di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Guglielmo Marconi di Villa Grifone a Pontecchio Marconi, mise in atto una nutrita serie di eventi ad alcuni dei quali partecipò anche l’OVA, come sponsor. All’interno di queste manifestazioni venimmo anche in contatto diretto con Elettra Marconi, la figlia del grande scienziato e della seconda moglie, la contessa Maria Cristina Bezzi-Scali. Elettra Marconi, donna energica e vivacissima, presenziava a quasi tutti gli eventi, arricchendoli con il suo contributo ricco di memorie ed aneddoti sul suo famoso padre.

In quelle settimane Giulio Bargellini aveva deciso di acquistare una statua di Umberto Mastroianni dal titolo “energia, slancio progressivo” (a lato una copia in scala di dimensioni ridotte), molto grande, alta quasi quattro metri, che fece sistemare nel giardino d’entrata del nuovo stabilimento, recentemente realizzato.

Va detto che, visto il carattere tecnico dell’azienda, non ci stava affatto male, anzi ispirava un senso tecnologico di potenza ed una forte spinta propulsiva, com’era del resto indicato nel nome e quindi nella volontà d’espressione dell’autore. Queste caratteristiche erano in perfetta sintonia con l’azienda che, dopo alcuni anni bui, stavamo rilanciando alla grande nel mercato.

Un giorno Giulio Bargellini convocò il Direttore Generale ed il sottoscritto e ci lanciò questo messaggio:

“ho fatto due investimenti importanti, il nuovo stabilimento e questa statua, vorrei che fosse dato molto risalto alla cosa e che si parlasse di noi nei principali media nazionali; trovate quindi un modo per sfruttare a favore della nostra immagine queste due nuove realtà; tenete presente che, se servisse per una eventuale inaugurazione, potremmo avere qui Marcello Mastroianni a rappresentare lo zio Umberto che, non essendo in buone condizioni di salute, non si sposta”. 

Questo il briefing in sintesi …

In un primo momento sia io che il Direttore Generale, rimanemmo perplessi. Ad un simile evento era possibile coinvolgere i notabili della comunità locale (Sindaco ecc.), i principali personaggi addetti ai lavori e/o vicini al nostro mercato (clienti, buyers, ecc.), la business community locale (Confindustria, ecc.) e forse anche un po’ di giornalisti della cronaca locale, ma non trovavamo nessun appiglio che potesse far parlare di noi al di fuori del territorio. In fin dei conti a chi può interessare se un imprenditore inaugura un nuovo capannone o se si compra una nuova statua per la sua collezione ?

Al solito … ci voleva un’idea … e naturalmente c’era l’aspettativa che fosse il Marketing a trovare la risposta.

Nel calderone misi tutto quello che mi passava per la testa e che era presente in quel momento nelle attività d’immagine: Guglielmo Marconi, il Centenario, Elettra Marconi, Umberto Mastroianni, Marcello Mastroianni, la statua, il capannone …

In testa cominciò a prendere forma una ipotesi … bisognava verificarla …

Preparai una breve descrizione di quello che mi era venuto in mente e, dopo averla condivisa con il DG, a cui piacque molto, convocai una nuova riunione a tre.

Posi questa domanda a Giulio Bargellini: lei, come nuovo possessore dell’opera del Maestro Mastroianni, può ribattezzarla o perlomeno dedicarla a qualcuno ?

Giulio Bargellini si confrontò con un suo consulente di fiducia per i temi riguardanti l’arte e la risposta fu positiva: bisognava mantenere il titolo originale, perché rappresentava lo spirito con cui era stata concepita dall’autore, ma poteva essere integrato con concetti propri del possessore e custode dell’opera. Comunque c’era la certezza che anche l’autore sarebbe stato d’accordo, dato che l’idea era in perfetta sintonia e sinergia con la sua ispirazione e ne arricchiva il contenuto ideologico.

L’opera “energia, slancio progressivo” si sarebbe allora trasformata in “Elettra: energia, slancio progressivo. Dedicata a Guglielmo Marconi nel Centenario della scoperta della radio” !

Adesso si poteva procedere nel cercare di organizzare adeguatamente un evento attorno all’inaugurazione ufficiale del capannone, che era operativo già da alcuni mesi.

Mi accertai quindi della disponibilità di Elettra Marconi a presenziare come madrina a questo evento. Lei ne fu entusiasta e volle incontrarci e conoscerci prima dell’evento. Venne quindi a Pieve di Cento e fu ospite a pranzo in casa di Giulio Bargellini, assieme al figlio Guglielmo, dove apprezzammo tra l’altro degli squisiti tortellini in brodo, preparati per l’occasione personalmente dalla Sig.ra Bargellini. Quindi visitammo lo stabilimento, con grande apprezzamento delle maestranze che erano state informate, e successivamente i principali monumenti del paese dove fu accolta dal Sindaco ed altre autorità. Avevamo Elettra Marconi!

Interpellammo Umberto Mastroianni per poter entrare in contatto con Marcello Mastroianni e verificare in quale data avremmo potuto contare sulla sua presenza. Dopo aver nuovamente parlato con Elettra Marconi, fu quindi fissata la data dell’evento per sabato 6 maggio 1995. Avevamo anche Marcello Mastroianni!

Assieme a Mario Carletti, il mio più stretto collaboratore, stendemmo il canovaccio dell’operazione da sottoporre a Bargellini. Si presentava più o meno così:

  • Arrivo di ospiti, autorità, giornalisti ed invitati a metà mattinata presso il nuovo stabilimento di Pieve di Cento. Stimata la presenza di circa 3-400 invitati, più qualche altro centinaio tra persone del paese e dipendenti a libera partecipazione.
  • Buffet di benvenuto, per intrattenere i partecipanti in attesa della presenza di tutti gli invitati, organizzato nel giardino antistante lo stabilimento, sotto tensostrutture per riparare dal sole oppure dalla pioggia (va sempre tenuta in considerazione questa eventualità)
  • Verificata la presenza di tuti gli ospiti coinvolti nella operazione, chiamata a raccolta degli astanti presso la statua, adeguatamente coperta con teli, per l’operazione di svelamento.
  • Discorsi di rito, tra cui una conversazione telefonica in diretta, tra Umberto Mastroianni ed Elettra Marconi, Marcello Mastroianni e Giulio Bargellini. La conversazione avrebbe dovuto essere diffusa a tutti gli astanti da altoparlanti.
  • Svelamento della statua effettuata congiuntamente da Elettra Marconi, Mastroianni e Bargellini.
  • Trasferimento di tutti presso la mensa dello stabilimento per il pranzo. La mensa era stata appositamente addobbata, allestita e organizzata per contenere 300 persone. Il catering, per l’occasione, affidato ad una società esperta in questo tipo di eventi.
  • Al termine del pranzo, giro di visita del nuovo stabilimento. Invitati divisi in gruppi di 30 persone, ogni gruppo guidato da personale preparato per la spiegazione dei vari punti produttivi, delle peculiarità dei prodotti e delle tecnologie. Bargellini personalmente avrebbe guidato il gruppo con le autorità, Elettra Marconi e Mastroianni.
  • Mentre i gruppi visitano lo stabilimento, la mensa viene “sparecchiata” e trasformata in auditorium per accogliere nuovamente gli ospiti, che al ritorno avrebbero presenziato ad un convegno dal titolo “Scienza, Arte, Industria. Il rapporto tra l’artista e l’imprenditore, nel ricordo dello scienziato” … tutto da inventare …
  • Al termine, Mastroianni avrebbe consegnato ad Elettra Marconi un dipinto, omaggio da parte dello zio Umberto per sua precisa volontà.
  • Congedo finale e momento di incontro riservato tra Elettra Marconi, Mastroianni e Bargellini.

Il progetto piacque e ci fu l’ok a procedere. La macchina organizzativa si mise in moto.

  • Furono contattate tutte la autorità per anticipare loro l’evento e l’invito che avrebbero successivamente ricevuto, per ottenere la conferma della loro partecipazione sia come relatori che come invitati di riguardo. Potemmo così contare su:
  • I relatori: Elettra Marconi, Giulio Bargellini, Marcello Mastroianni, Gabriele Falciasecca (Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Marconi), Giorgio di Genova e Adriano Baccilieri (critici d’arte), Mario Cobellini moderatore (giornalista di RAI3).
  • Le autorità presenti: il Prefetto, il Vicequestore, il Comandante della Regione Carabinieri, il Comandante dei Vigili del Fuoco. Ed inoltre rappresentanti dell’API, della Camera di Commercio, della Regione, della Provincia, del mondo culturale, della Tv e della Stampa.
  • Assenti per impegni precedenti, ma che inviarono un messaggio augurale, complimentandosi per l’iniziativa: Ministro dei Beni Culturali, Ministro dell’Industria, Ministro delle Telecomunicazioni, Presidente della Biennale di Venezia e Assessore alla Cultura di Bologna.
  • Le agenzie di PR e di comunicazione che ci seguivano si misero in moto per allertare tutti i loro contatti ed accertarsi una cospicua partecipazione di giornalisti e notabili. Svilupparono l’invito e predisposero tutto il necessario alla comunicazione legata all’evento (comunicato stampa prima dell’evento e dopo l’evento, fotografi per l’evento, gadget, materiale illustrativo, ecc.)
  • La società di catering venne a fare il sopralluogo e concordammo tutte le operazioni strutturali necessarie a garantire un rapido afflusso e deflusso degli invitati in mensa e a creare gli spazi per assicurare un rapido servizio ai tavoli. Quindi definimmo tutti i dettagli “gastronomici”. Furono stabiliti anche gli spazi d’accoglienza all’aperto e le strutture di copertura dell’area buffet (gazebo).

Ma… (qualche aneddoto)

… le cose non vanno quasi mai completamente come dovrebbero e l’importante è affrontare sempre con decisione e spirito creativo i problemi che si presentano.

Ecco le cose che possono incidere sul sistema nervoso e sull’equilibrio mentale di un Marketing Manager:

  • Fino a qualche giorno prima del 6 maggio sembrava dovesse arrivare una perturbazione a guastare la festa … invece fu una giornata bellissima, limpida e luminosa con 28° di temperatura massima. Il maltempo arrivò alcuni giorni più tardi, persistendo dal 10 al 20 maggio !
  • Quando cercammo un telo adeguato per coprire una statua alta 4 metri finimmo nel panico … non si trovava niente di dimensioni adeguate. Bisogna anche considerare che avrebbe dovuto scivolare dolcemente su una struttura totalmente spigolosa. Finalmente ci venne in aiuto la Sig.ra Bargellini che fece cucire quattro lenzuola matrimoniali bianche che riuscivano così a coprire la statua. Ma tutte le prove per svelarla naufragavano quando il telo si aggrovigliava agli spigoli della struttura. Ci venne allora l’idea di dividerlo in due parti ed unirle con punti di velcro. Funzionava perfettamente … a patto che ci fossero quattro persone a tirare gli altrettanti angoli dei lembi del lenzuolo … Legammo quattro funicelle agli angoli e decidemmo che lo svelamento sarebbe stato azionato da quattro persone contemporaneamente: Elettra Marconi, Mastroianni, Bargellini e il Sindaco di Pieve di Cento … e così scivolò dolcemente come una sottoveste di seta sul corpo di una donna …
  • Dopo lo svelamento della statua ebbe luogo la commovente conversazione telefonica in diretta tra Umberto Mastroianni, Marcello Mastroianni, Elettra Marconi e Giulio Bargellini; fu come un dialogo tra vecchi amici affezionati e lontani. Era stata provata più volte la diffusione, a beneficio di tutti i presenti, da altoparlanti posti in alto sul cornicione dello stabilimento. Funzionò benissimo, solo che l’amplificatore che avrebbe dovuto registrarla era privo della necessaria audio cassetta … quindi non registrò niente …
  • Al momento di avviare l’operazione ufficiale di svelamento della statua non avevo ancora visto Mastroianni … erano arrivati ormai tutte le autorità e gli altri ospiti d’onore, ma lui no! Dopo un po’, non potendo più temporeggiare, chiesi ad un suo amico di cercarlo e di avere notizie. Lui lo chiamò sul cellulare …. per scoprire che Mastroianni rispondeva da sotto i gazebo, dove stava godendosi il buffet e dove era arrivato alla chetichella proprio alle spalle di tutti!
  • Quando rientrammo nell’area mensa per il convegno, ci fu un attimo di smarrimento perché Mastroianni, persona riservata e molto schiva, non voleva saperne di mettersi al tavolo fra i relatori e cercava di sedersi tra la folla dei presenti. Lo affrontai con molto garbo ma deciso e gli feci notare che il suo nome era già incluso tra quelli dei relatori e non andare fra di loro sarebbe sembrato un gesto di scortesia nei confronti di Bargellini, di Elettra Marconi e di tutti i presenti. A quel punto mi sorrise, mormorò un romanesco “vabbè” rassegnato e raggiunse gli altri relatori.
  • Il titolo ed il tema del convegno erano una pura fantasia che ci eravamo inventati per giustificare la presenza di Elettra Marconi, Mastroianni e Bargellini allo stesso tavolo. Certi che, una volta lanciato il messaggio, il mestiere e l’ironia di Mastroianni, l’esuberanza di Elettra Marconi, l’istrionismo di Bargellini e la dotta oratoria di Falciasecca avrebbero fatto il resto, e così fu.
  • Devo dire, per tutta onestà, che moltissime persone - quasi tutte donne - vennero solo per vedere da vicino Mastroianni che, malgrado l’età e la malattia, era ancora un uomo di indiscutibile fascino. Comunque anche questo contribuì esponenzialmente al successo della manifestazione.

Per il resto tutto avvenne come da programma e fu sicuramente una operazione di successo per una piccola azienda e un grande successo personale per Giulio Bargellini, che sfoggiò il suo carattere istrionico nei momenti più alti dell’evento. Il tutto con un budget di spesa contenutissimo (la statua fa parte del patrimonio personale di Bargellini, Elettra Marconi e Mastroianni parteciparono spontaneamente e gratuitamente all’evento).

Della manifestazione e dell’OVA parlarono in tutta Italia e non solo. Tutte le testate nazionali e molte TV ripresero la notizia. L’eco si trascinò per molte settimane perché l’evento fu abbinato alle Celebrazioni Marconiane e molte Associazioni ne parlarono come di una iniziativa unica ed encomiabile.

Ad aumentare l’efficacia della comunicazione contribuì una insolita intervista che Marcello Mastroianni rilasciò a Red Ronnie (ndr : che è residente a Pieve di Cento) mentre stava sotto i gazebo. La riporto, in sintesi, perché è di un’attualità inconsueta, non sembra materiale di tanti anni fa! E’ stata pubblicata anche dal Corriere della Sera il 7 maggio 1995

"Detesto la televisione, non fa cultura. Ormai siamo sommersi da tutti quei contenitori, troppo stupidi. Hanno diseducato il pubblico". Mastroianni era a Pieve di Cento per il "battesimo" di Elettra, scultura firmata dallo zio Umberto e sistemata nel giardino della OVA, fabbrica di lampade e illuminazione di emergenza di Giulio Bargellini. Di fronte a quella struttura diagonale (antenna che tenta di inondare il cielo con la sua energia) in onore di Guglielmo Marconi (era presente anche la figlia Elettra) nel centenario della radio, l'attore ha commentato: "Nessuno finora ha dedicato un film a Marconi. Incomprensibile. E' un personaggio incredibile". E prosegue: "Soltanto l'arte può salvare questo mondo. Eppure e' ignorata dalla tv. Ignorato anche il teatro: a differenza di quanto accade in Francia e Inghilterra. Alcuni anni orsono ho recitato in un' opera di Cechov, diretto da Michalkov. Chiedemmo alla televisione di riprenderla; risposero: "Cechov, tre ore, che barba!". Preferiscono riempire le case con sciocchezze, telenovelas, Beautiful. Diseducano il pubblico. La tv appiattisce tutto. E con la scusa di accontentare un pubblico vasto, vanno avanti con questa merda! Il piccolo schermo ci inonda già dalla mattina: abituando presto i bambini alla logica degli spot. Le trasmissioni dovrebbero cominciare alle 13.30 con il telegiornale: lasciando almeno il mattino libero per pensare. Invece non c'è tregua: 24 ore su 24".

Devo confessare che per me è stato un onore, oltreché un piacere, avere avuto a che fare da vicino con una persona del calibro di Mastroianni che è entrato nella storia del cinema. Ho visto, come tanti, i suoi film, ma soprattutto ho potuto apprezzarlo, in prima fila all’Arena del Sole, nella sua indimenticabile ultima fatica teatrale, “Le ultime lune”, nel febbraio del 1996.

© Copyright 2013 Giorgio Favaretto